Definizione di postura
Per postura possiamo intendere la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio (funzione antigravitaria), sia in condizioni statiche che dinamiche, cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali, legati anche all’evoluzione della specie.
Posturologia
La Posturologia è la scienza che studia l’equilibrio umano. Studia e cerca di curare gli squilibri posturali. L’uomo si mantiene nella stazione eretta in modo autonomo per mezzo di un sistema di controllo muscolare(Il Sistema Tonico Posturale) che capta ogni minima variazione di posizione del corpo nello pazio, grazie alla correzione effettuata dagli occhi, dagli stimoli uditivi, dalla masticazione, dai piedi e dalla tensione muscolare. La coordinazione equilibrata del sistema muscolare permette al corpo di muoversi in armonia. E’ un sistema molto complesso, che vede coinvolte strutture chiamate RECETTORI del sistema nervoso centrale e periferico e soprattutto l’occhio, il piede,l’orecchio interno(vestibolo), l’apparato masticatorio, la cute, i muscoli e le articolazioni. Riconosciuta in campo internazionale grazie ai numerosi lavori pubblicati sulle riviste più importanti del mondo, in poco tempo in Italia è diventata materia di insegnamento (Universita’ di Roma, Firenze, Pisa, Genova). Qualsiasi alterazione di questi recettori(occhio-piede-denti-lingua-vestibolo-rachide) quali ad esempio:
difetto di appoggio plantare, gamba corta, disturbi della deglutizione,malocclusioni dei denti, mancanza di denti, precontatti dentali, contatti dentali mancanti, abitudini viziate (succhiamento labbro, chiusura forzata labbra, incontinenza labiale, contrattura mento, persistenza succhiotto, respirazione orale), bruxismo (serramento dei denti) notturno/diurno, battimento dei denti e cicatrici patologiche, possono determinare una perdita del controllo dell’equilibrio e di conseguenza la tensione e l’accorciamento di catene muscolari è ciò indurrà una specifica alterazione della postura e della meccanica corporea. All’inizio questi deficit sembrerebbero compensati con adattamenti corporei (spalla più alta, rotazioni del bacino, atteggiamenti scoliotici,…) in seguito cristallizzeranno tale ‘postura’ errata con conseguente comparsa di sintomatologia dolorosa. Pertanto finchè l’organismo riesce a compensare i piccoli difetti non compariranno manifestazioni cliniche, oltre un certo limite,si evidenzieranno sintomi clinici che possono essere molteplici: dolori retro-oculari, cefalea o tipo emicrania, false otalgie, dolori dentali inspiegabili, torcicollo,lombalgie,pseudo-vertigini,errori di apprezzamento dello schema corporeo, appoggio plantare asimmetrico, atteggiamento scoliotico, difficoltà alla guida notturna, difficoltà di apprendimento e dislessia nel bambino, maldestrezza, facilità di cadute, cinetosi (mal d’auto, mal di mare), acufeni, vertigini, cefalee muscolo-tensive che complicano e condizionano notevolmente la vita quotidiana. Pertanto le cause principali di una postura alterata con conseguenti dolori o disturbi,possono essere:podalica,vestibolare,oculomotoria,cranio-cervico-mandibolare. E’ fondamentale, a questo punto, pur con tutte le difficoltà facilmente immaginabili ed in un tempo necessariamente adeguato, agire ai vari livelli per correggere e cercare di RIPROGRAMMARE questo complesso sistema. I disturbi correlabili ad una postura non corretta, vengono trattati con l’osteopatia (per eliminare ogni blocco meccanico ed ogni tensione muscolare) e riprogrammando il paziente verso una postura più fisiologica possibile e ciò mediante la ginnastica propriocettiva ed eventualmente a seconda della causa si farà la ginnastica ortottica e si metteranno gli occhiali caso di problema oculare), si utilizzeranno dei plantari propriocettivi (in caso di causa podalica), si metterà un bite o altro apparecchio ortodontico (in caso di causa della bocca), si farà una terapia miofunzionale con eventuale apparecchio (in caso di deglutizione viziata).
Tipi posturali
A) normotipo
B) tipo valgo (aumento delle curve fisiologiche del rachide)
C) tipo scapulum posteriore (o tipo posteriore:piedi piatti)
D) tipo scapulum anteriore (o tipo anteriore)
E) tipo varo (riduzione delle curve fisiologiche del rachide)
I soggetti che hanno un piano scapolare anteriore (tipo anteriore) presentano un piede a “doppia componente” (un piede che è patologico solo durante la deambulazione), un’ occlusione del tipo IIa classe dentale (o altra malocclusione), spinta linguale verso i denti, testa in avanti, ipoconvergenza oculare e/o forie. Tali soggetti soffriranno essenzialmente di
lombalgia , blocchi sacroiliaci,ipersollecitazione delle articolazioni intervertebrali lombari L4-S1, gambe “pesanti”, metatarsalgie, talvolta spina calcaneale (per compenso del bacino che posteriorizza).
I soggetti con piano scapolare posteriore (tipo posteriore), presentano un piede piatto valgo o cavo valgo, una occlusione di IIa classe dentale (o altra malocclusione), testa in avanti, ipoconvergenza oculare o anche forie. Tenderanno a presentare lombalgie, cervicalgie, gonalgie, episodi di “tallonite” o di fascite plantare.
tipo posteriore
Quando la Postura e’ corretta le forze interne e la forza di gravita’ agiscono in modo non lesivo; i sistemi di controllo sono in grado di fornire i messaggi idonei e il programma di gestione e’ efficiente. Esempi: – se un arto e’ piu’ corto, le risposte possono essere diverse: disassamento generale, asimmetria del bacino, contratture omolaterali, ecc. – se lo sbilanciamento e’ dovuto ad una cattiva abitudine, possiamo riscontrare il bacino spostato, il rachide curvo, le spalle anteposte: il corpo si adatta e fissa questi stati con accorciamenti di muscoli, deviazioni articolari (scoliosi, piedi piatti, ginocchia valghe), sovraccarico articolare e sovraccarico muscolare. Quando si verificano questi disordini strutturali e funzionali, alcune parti o organi del corpo sono sottoposti ad un lavoro eccessivo (sovraccarico o tensione) e, a lungo andare, si usurano e si manifestano le malattie degenerative: artrosi, tendinopatie, discopatie ed ernie discali, meniscopatie, ecc. E’ anche bene ricordare che in particolare nelle persone anziane un allineamento, il piu’ corretto possibile,evitera’ cedimenti generali e della colonna in particolare, aggravamento dei disturbi da artrosi e dei dolori relativi; nella osteoporosi limitera’ di molto i cedimenti vertebrali. Anche gli organi interni (vescica, colon, ecc) possono dare un disordine strutturale e posturale, causano disagi e sofferenze unzionali che facilitano malattie respiratorie, digestive, circolatorie. Segni precoci del non corretto funzionamento del corpo sono: malessere generale, senso di perenne fatica, dolori diffusi e vaganti, vertigini, ecc.
Sindrome da deficit posturale
I sintomi legati alla sindrome da deficit posturale possono essere molteplici: dolori retro-oculari, cefalea o tipo emicrania, false otalgie, dolori dentali inspiegabili, torcicollo, lombalgie, pseudo-vertigini,errori di apprezzamento dello schema corporeo, appoggio plantare asimmetrico, atteggiamento scoliotico. Le principali cause, responsabili della sindrome da deficit posturale, possono essere di TIPO ASCENDENTE (causa podalica) oppure di TIPO DISCENDENTE (cause vestibolari,oculomotorie, cranio-cervico-mandibolari).I disturbi correlabili ad una postura non corretta, vengono trattati con l’osteopatia (per eliminare ogni blocco meccanico e ogni tensione muscolare) e riprogrammando il paziente verso una postura più fisiologica possibile e ciò mediante l’utilizzo di solette propriocettive.
Ginocchia valghe
Ginocchia flesse
Ginocchia vare
Varismo
Ginocchia recurvate
La postura perfetta? Non esiste
La postura frontale perfetta non esiste anche se viene proposta da alcuni autori, questa mia affermazione nasce da una nozione scientifica ossia l’embrione umano e’perfettamente simmetrico soltanto durante le prime quattro settimane di vita; dal 21°giorno, la formazione del cuore e dell’aorta, con il sistema vascolare carotideo, impone un’asimmetria anatomica e funzionale in quanto le leggi emodinamiche favoriscono l’irrorazione dell’emisfero cerebrale sinistro ( R. Bourdiol-neurofisiologo ). Cio’ significa che la postura normale comporta sempre un non corretto allineamento, ossia c’è sempre una spalla più bassa, quindi si parla di postura armoniosa (ossia fisiologica) che è diversa nel soggetto destrimane (che usa la mano dx ) in cui la spalla bassa è la destra e nel soggetto mancino (che utilizza la mano sx) in cui la spalla bassa è la sinistra.
Lo studio della postura
Capire se un soggetto ha un atteggiamento spaziale dei suoi arti inferiori corretto lo si deve osservare a 360° non solo con indagini strumentali (radiogrammi ecc.) ma anche con l’esame obiettivo e durante il movimento. Alla radiografia ci potrà interessare osservare eventuali asimmetrie scheletriche tra dx e sn; ad esempio una gamba piu’ corta; fratture e interventi chirurgici che alterano il profilo articolare o la lunghezza dell’osso, protesi,lussazioni congenite di anca. Queste produrranno sicuramente delle alterazioni posturali con evidenti modificazioni spaziali dell’arto inferiore anche scheletricamente. In assenza di evidenti traumi o altre patologie, le altre asimmetrie riscontrate nella pratica quotidiana, sono da ricondurre ad un alterato movimento (che nel tempo modificherà il profilo anatomico delle articolazioni) che daranno come compenso un avvitamento elicoidale dei segmenti scheletrici a vari livelli (bacino, femore, tibia, complesso astragalo-calcaneare metatarsi, volta plantare). In uno studio di Bourdiol si è evidenziato come le torsioni del bacino corrispondevano ad una alterazione dell’impronta plantare perché producevano funzionalmente dismetrie, ma radiograficamente i segmenti scheletrici erano uguali per lunghezza e forma. Ma allora cosa produceva l’asimmetria? L’asimmetria era prodotta dalla diversa tensione delle catene muscolari degli arti che atteggiavano spazialmente l’arto in maniera differente. Ma ciò che si modifica è importante sottolineare è il valgismo o varismo riscontrabile nell’arto inferiore con la concomitante torsione dello stesso arto sul suo asse di carico associato ad una flessione o estensione a seconda della prevalenza dell’una o dell’altra catena muscolare. Quindi in conclusione anche se si trovano dei soggetti che presentano alterazione dell’atteggiamento spaziale degli arti inferiori, ma sono queste ben tollerate ed in armonia con il resto del corpo, ed esprimono armonia di movimento, possiamo affermare che sono per quel soggetto normoatteggiate spazialmente. Diversamente se un arto presenta un atteggiamento diverso dall’altro con ipotonia muscolare di uno dei due, con differente impronta podalica, non in armonia con i segmenti soprastanti ed in assenza come sopra detto di patologie ossee e traumatiche possiamo definire che esso ha un atteggiamento spaziale errato. (N.B. bisogna capire nella pratica quotidiana quale sia l’arto in armonia con i segmenti soprastanti per capire quello erratamente atteggiato).